Disturbo Ossessivo Compulsivo: Carla annotava sul diario dei pensieri…

Disturbo ossessivo compulsivo

Carla, 25 anni, annotava sul diario dei pensieri “non riesco più a vivere serenamente a causa di tutti i pensieri negativi che mi passano per la testa… mi fanno diventare ansiosa e agitata…la mia più grande paura è di poter fare del male a qualcuno, non perché lo voglio ma se impazzissi e cominciassi a fare cose che non voglio?”

 

Il problema di Carla sono tutta una serie di pensieri e immagini intrusive e persistenti che le causano stati di ansia e angoscia molto elevati (scopri di più sul Disturbo Ossessivo Compulsivo).

Quando Carla arriva al Centro Kairos, aveva tentato in tutti i modi di ignorare “tali pensieri”, di sbarazzarsene o di neutralizzarli attraverso “altri pensieri” o con la ricerca di materiale su internet.

Per far scendere la propria ansia ha messo in atto una serie di rituali lunghi e complessi che hanno occupato sempre più spazio nella sua vita.

I comportamenti rituali di Carla riguardavano soprattutto azioni mentali come contare, pregare e controllare.

Tali azioni venivano messe in atto secondo regole applicate rigidamente e servivano per prevenire o neutralizzare le situazioni temute.

A questo punto le ossessioni e le compulsioni interferivano significativamente con la vita di Carla, con il suo lavoro, con l’impegno nello studio, con le relazioni familiari e sociali e con le normali attività di ogni individuo come quella di pranzare insieme ad altre persone, lavarsi o andare a dormire la sera.

Per tali ragioni Carla passava le giornate a letto piangendo e lamentandosi.

Nonostante ciò Carla, grazie alla psicoterapia, al suo impegno ed alla costanza vive una vita più serena.

Oggi, a distanza di qualche anno, di tanto in tanto ci scrive e qualche volta chiede di incontrarci per un colloquio che lei chiama di “ripasso”.

Quello che segue è una parte di uno dei suoi ultimi messaggi:

Dottoressa buonasera, non mi faccio viva da un po’ ma le assicuro che anche se lei volesse dimenticarsi di me, il mio doc non lo permetterà.

E’ sempre lì pronto a dare suggerimenti alla mia mente ma io ho imparato a tenerlo a bada

Volevo comunicarle che a luglio mi sposo, con lei ho imparato che nei momenti stressanti sono più vulnerabile, accettare che questo è normale ha segnato davvero il passaggio verso la mia guarigione.

Consapevole di ciò sto vivendo questo periodo trovando del tempo per me stessa e per le cose che mi fanno stare bene…

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